P. Fra Giovanni Maria di San Tommaso (Joannes Maria a S. Thoma) OCD

Giuseppe Antonio Albertini  nacque in Pavia[1].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[2].

Studente presso il Seminario delle Missioni in San Pancrazio in Roma[3].

Inviato nel 1759 alla Missione di Coblon presso la costa del Coromandel, dove rimase dal 1760 al 1782[4].

Da Papa Pio VI eletto il 23 dicembre 1780 con il breve “Cum officium Vicarii” in Vescovo di Castoria (Castoriensis) in partibus infidelium e costituito Vicario Apostolico del Malabar[5].

Morì nel novembre 1782 presso i Frati Cappuccini in Madras prima della consacrazione episcopale e fu sepolto nella chiesa dei Frati Cappuccini[6].


[1] Paulinus a S. Bartholomæo, De Basilica S. Pancratii M. Christi disquisitio, Roma, Apud Antonium Fulgonium, 1803, pag. 45; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 201.

[2] Paulinus a S. Bartholomæo, India orientalis cristiana, Roma, Typis Salomonianis, 1794, pag. 82.

[3] Paulinus a S. Bartholomæo, De Basilica S. Pancratii M. Christi disquisitio, Roma, Apud Antonium Fulgonium, 1803, pag. 45.

[4] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 23.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 191; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 23.

[6] Ibidem; Paulinus a S. Bartholomæo, India orientalis cristiana, Roma, Typis Salomonianis, 1794, pag. 82. Morì il 30 novembre 1783 presso i Frati Cappuccini in Madras, cfr. Paulinus a S. Bartholomæo, De Basilica S. Pancratii M. Christi disquisitio, Roma, Apud Antonium Fulgonium, 1803, pag. 45.

P. Fra Domenico di Gesù Maria (Dominicus a Iesu Maria, alias “a. S. Maria”, Police) OCD

Il Police nacque circa il 1580 in Cremona[1].

Emise la professione religiosa il 16 maggio 1613 in Cremona[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[3].

Compagno di viaggio di P. Fra Vincenzo di San Francesco, Visitatore Generale, giunse nel maggio 1621 in Ispahan (Persia)[4]. Tradotto nel 1622 in carcere in Ispahan[5]. Inviato nel 1625 alla Residenza dei SS. Simone e Giuda in Shiraz[6].

Trasferito nel 1636 in India[7]. Priore di Goa (1640-1643)[8]. Vicario Provinciale delle Missioni di India e di Persia (1643-1646)[9]. Espulso nel 1643 da Goa, su ordine del Governo portoghese[10]. Venne nuovamente ad Ispahan[11].

Morì circa l’anno 1661 in Ispahan[12].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 17-18 (1935), pag. 182.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

[8] Ibidem.

[9] Ibidem.

[10] Ivi, pagg. 182-183.

[11] Ivi, pag. 183.

[12] Ibidem.

P. Fra Innocenzo di Tutti i Santi (Innocentius ab Omnibus Sanctis) OCD

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[1].

Deputato nel 1732 alla Missione di Mahé (India) all’età di ventisette anni, giunse il 28 agosto 1733 in Mahé[2]. Inviato nel novembre 1733 a Verapoly[3].

Ritornò nel 1739 in Europa con due giovani, uno di Bombay (Mumbai) ed uno di Goa di stirpe brahmana per il Collegio Urbano di Propaganda Fide in Roma[4].

Morì nel settembre 1778 in Cremona[5].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 256.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

P. Fra Geminiano di Sant’Ottavia (Geminianus a S. Octavia) OCD

Nacque circa il 1702 in Modena[1].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[2].

Deputato nel 1735 alla Missione di Mahé (India) all’età di trenta anni, giunse il 28 agosto 1733 in Mahé[3]. Trasferito nell’ottobre 1733 a Verapoly, vi rimase sino a febbraio del 1735[4]. Nuovamente in Mahé (1735-1741)[5].

Ritornò nel 1741 in Europa[6]. Inviato nuovamente nel 1742 in Malabar, giunse nel novembre 1743 a Vaerapoly[7]. Vicario Generale del Vescovo (1748-1752)[8].

Ritornò ancora nel 1752 a Roma per la causa delle missioni[9]. Tornò di nuovo il 1° agosto 1754 alle missioni[10]. Tornato il 3 dicembre 1762 a causa della malattia[11].

Morì nel 1763 in mare presso l’Isola di Corfù e fu sepolto presso i Francescani di Cefalonia[12].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 227.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

[8] Ibidem.

[9] Ibidem.

[10] Ibidem.

[11] Ibidem.

[12] Ibidem.

P. Fra Domenico di San Giovanni della Croce (Dominicus a S. Joanne a Cruce) OCD

Giovanni Battista Zuccarelli nacque il 23 aprile 1688 in Chiusa di Pesio (Diocesi di Mondovì)[1].

Emise la professione religiosa il 15 dicembre 1709 in Mondovì[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Piemontese[3].

Dal 1719 studente presso il Seminario delle Missioni in San Pancrazio in Roma[4]. Inviato nel 1721 nella Missione del Malabar[5]. Fondò nel 1723 la Missione di Mahé (Malayalam: Mayyazhi)[6]. Tornò nel 1736 a Verapoly[7].

Morì il 18 marzo 1736 in Verapoly[8].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 89 nota 1.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

[8] Ibidem.

P. Fra Valentino di Santa Teresa (Valentinus a S. Teresia) OCD

Andrea Manfredi nacque nel 1765 in Pieve di Teco (Diocesi di Albenga)[1].

Emise la professione religiosa il 6 aprile 1783[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Genovese[3].

Deputato il 24 gennaio 1795 alla Missione del Malabar[4]. Tornò nel dicembre 1805 a Genova[5].

Dopo la soppressione dei conventi, fu Bibliotecario presso la Biblioteca Berio presso Campetto in Genova come sacerdote secolare[6].

Morì nel 1831 presso Sant’Anna in Genova, dopo avere rivestito l’abito religioso in seguito alla restaurazione del convento[7].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 208.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ivi, pag. 209.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

P. Fra Clemente di Gesù (Clemens a Iesu) OCD

Ioannes Iacob. Peano nacque il 7 aprile 1731 in Alessandria[1].

Emise la professione religiosa il 27 settembre 1749[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Piemontese[3].

Studente dal 1755 presso il Seminario delle Missioni in San Pancrazio in Roma[4]. Deputato il 6 dicembre 1756 alla Missione del Malabar, giunse il 6 aprile 1757 in Malabar[5]. Chiamato il 2 aprile 1768 in Roma per assistere la stampa del Catechismo malabarico e della Teologia Morale in lingua malabarica (deput. 24 luglio 1769)[6]. Tornò nel 1774 in India[7].

Morì il 19 ottobre 1782 in Mattancherry, mentre rivestiva l’ufficio di Vicario Generale del Vescovo, e fu sepolto in Verapoly[8].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 109.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

[8] Ibidem.

P. Fra Giuseppe Ignazio di Santa Maria (Joseph Ignatius a S. Maria) OCD

Joseph Ignatius M. Allioni nacque il 13 gennaio 1662 in Santa Trinità (Mondovì)[1].

Emise la professione religiosa il 14 dicembre 1679 in Torino[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Piemontese[3].

Inviato nel 1692 in Persia[4], partì il 12 ottobre 1692 dal porto di Livorno con P. Fra Ermenegildo di San Carlo della Provincia Lombarda,  P. Fra Antonio Maria dell’Ascensione (Gomberti) della Provincia Veneta e Fra Francesco Maria di San Siro (Gorla) della Provincia Lombarda[5], giunse il 12 settembre 1693 in Ispahan[6]. Dopo l’espulsione dei Carmelitani Scalzi da Julfa (Ispahan), nel 1695 tornò a Roma[7]. Dal Definitorio Generale il 18 novembre 1696 deputato alla Missione del Mogol, non poté procedere al viaggio a causa di una malattia[8].

Morì il 19 dicembre 1726 in Torino[9].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 37.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 63; Donazzolo P., I. Viaggi in Oriente ed Occidente del Fratello Francesco Maria di S. Siro, al secolo Antonio Gorla di Portalbera (1658-1716), “Rivista Geografica Italiana”, XIX (1912), pag. 346.

[6] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 37.

[7] Ibidem.

[8] Ivi, pag. 38.

[9] Ivi, pag. 37.

P. Fra Raimondo di San Giuseppe (Raymundus a S. Joseph) OCD

Paolo Antonio Roviglia nacque il 13 aprile 1752 in Mombaruzzo (Alessandria)[1].

Emise la professione religiosa il 9 settembre 1772[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Piemontese[3].

Inviato per gli studi al Seminario delle Missioni in San Pancrazio in Roma[4]. Deputato il 13 luglio 1783 alla Missione del Malabar, giunse nel 1785 nel Malabar[5]. Inviato nel 1787 all’isola di Bombay[6]. Tornò nel 1789 nel Malabar[7]. Costituito nel 1794 Vicario Generale del Vicario Apostolico del Malabar ed anche Vicario Provinciale della Missione del Malabar[8]. Da Papa Pio VII eletto l’1 marzo 1803 Vescovo di Sura in partibus infidelium e nominato Vicario Apostolico del Malabar[9]. Consacrato il 3 gennaio 1808 Vescovo di Sura in Bombay[10]. Esonerato il 18 agosto 1815 dall’ufficio di Vicario Apostolico per avversa salute[11].

Morì il 7 luglio 1816 in Verapoly[12].


[1] Paulinus a S. Bartholomæo, De Basilica S. Pancratii M. Christi disquisitio, Roma, Apud Antonium Fulgonium, 1803, pag. 47; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 154.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

[8] Ibidem.

[9] Paulinus a S. Bartholomæo, De Basilica S. Pancratii M. Christi disquisitio, Roma, Apud Antonium Fulgonium, 1803, pag. 48; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 154.

[10] Ibidem.

[11] Ibidem.

[12] Ibidem.

P. Fra Luigi Maria di Gesù (Aloysius Maria a Iesu) OCD

Luigi Pianazzi nacque il 3 dicembre 1743 in Muro Scopa (oggi Muro di Scopa, Provincia di Vercelli)[1].

Emise la professione religiosa il 10 gennaio 1762 in Roma[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Romana[3].

Deputato il 30 luglio 1771 alla Missione del Malabar, giunse il 7 febbraio 1773 in Verapoly[4]. Da Sacra Congregazione di Propaganda Fide inviato il 16 giugno 1777 alla Missione di Mayssur e Madurè[5]. Tornò nel 1781 in Malabar[6]. Da papa Pio VI eletto il 30 marzo 1784 Vescovo di Usula in partibus infidelium e nominato Vicario Apostolico del Malabar[7]; consacrato il 25 settembre 1785 Vescovo di Usula in Pondicherry[8]. Assunse il 10 febbraio 1787 il governo del Vicariato[9].

Morì il 2 aprile 1808 in Verapoly[10]. Fu sepolto nella Chiesa di San Giuseppe in Verapoly[11].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 36.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

[7] Paulinus a S. Bartholomæo, De Basilica S. Pancratii M. Christi disquisitio, Roma, Apud Antonium Fulgonium, 1803, pag. 46; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 36.

[8] Ibidem.

[9] Ibidem.

[10] Ibidem.

[11] Paulinus a S. Bartholomæo, De Basilica S. Pancratii M. Christi disquisitio, Roma, Apud Antonium Fulgonium, 1803, pag. 47.

P. Fra Angelo Francesco di Santa Teresa (Angelus Franciscus a S. Teresia) OCD

Giovanni Battista Vigliotti nacque il 16 settembre 1650 in Mondovì (Cuneo)[1].

Emise la professione religiosa il 19 settembre 1666 in Mondovì[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Piemontese[3].

Studiò Umanità e Divinità in Torino; inviato per gli studi nel 1673 al Seminario delle Missioni in San Pancrazio in Roma[4].

Deputato il 30 marzo 1675 alla Missione del Malabar[5], giunse nel 1676 in Malabar[6]. Da Papa Innocenzo XII eletto il 20 febbraio 1700 in Vescovo di Metellopoli in partibus infidelium e nominato Vicario Apostolico della Serra Malabarica[7].

Morì il 17 febbraio 1712 in Verapoly in odore di santità[8]. Fu instituito il Processo ordinario sopra la fama di santità, virtù e miracoli e dal 25 agosto 1739 furono costituiti  in Procuratori per l’introduzione della causa di beatificazione del Servo di Dio Angelo Francesco di Santa Teresa presso la Sacra Congregazione dei Riti i PP. Fra Bonifacio di Gesù Bambino (Bonifatius a Puero Iesu) e Fra Geminiano di Sant’Ottavia (Geminianus a S. Octavia)[9].


[1] Eusebius ab Omnibus Sanctis, Enchyridion chronologicum Carmelitarum Discalceatorum Congregations Italiæ, sub titulo S. P. Eliæ Prophetæ, Roma, Typis Rochi Bernabò, 1737, pag. 432; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 55.

[2] Ibidem. «(…) die 17 Septembris, anni 1666, probationem complevit», cfr. Eusebius ab Omnibus Sanctis, Enchyridion chronologicum Carmelitarum Discalceatorum Congregations Italiæ, sub titulo S. P. Eliæ Prophetæ, Roma, Typis Rochi Bernabò, 1737, pag. 432.

[3] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 55.

[4] Eusebius ab Omnibus Sanctis, Enchyridion chronologicum Carmelitarum Discalceatorum Congregations Italiæ, sub titulo S. P. Eliæ Prophetæ, Roma, Typis Rochi Bernabò, 1737, pag. 432.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 55; Nella preparazione della terza spedizione dei Carmelitani Scalzi nel Malabar sotto il mandato missionario della Congregazione di Propaganda Fide, le disponibilità iniziali dei PP. Fra Celestino di Santa Lidwina, Fra Bartolomeo dello Spirito Santo (Torricelli), Fra Agnello dell’Immacolata Concezioni (De Giorgi), Fra Angelo Francesco di Santa Teresa (Vigliotti) furono vagliate nella congregazione del Dicastero del 15 dicembre 1674; Papa Clemente X emise la bolla accogliente le risoluzioni di Propaganda Fide il 30 marzo 1675, cfr. Sorge G., La terza spedizione dei Carmelitani Scalzi nel Malabr (1675), in India tra Oriente e Occidente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI – XVIII, a cura di Fasan E. e Sorge G., Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pagg. 107-108.

[6] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 55.

[7] Eusebius ab Omnibus Sanctis, Enchyridion chronologicum Carmelitarum Discalceatorum Congregations Italiæ, sub titulo S. P. Eliæ Prophetæ, Roma, Typis Rochi Bernabò, 1737, pag. 432; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 55.

[8] Eusebius ab Omnibus Sanctis, Enchyridion chronologicum Carmelitarum Discalceatorum Congregations Italiæ, sub titulo S. P. Eliæ Prophetæ, Roma, Typis Rochi Bernabò, 1737, pag. 438; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 55.

[9] Ibidem.

P. Fra Giuseppe di Santa Maria (Joseph a S. Maria, Sebastiani) OCD

Geronimo De Sebastienis (vel Sebastiani) nacque il 21 febbraio 1623 in Caprarola (Viterbo, allora nello Stato Pontificio)[1].

Emise la professione religiosa il 3 marzo 1641 in Roma[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Romana[3].

Studiò Filosofia e Teologia presso il Collegium Gracensi (Graz, Provincia Austriaca della Congregazione d’Italia) [4]. Ordinato sacerdote, ritornò nel 1651 in suam provinciam[5]. Docente di Teologia in suam provinciam[6]. Inviato il 24 gennaio 1656 in Malabar con P. Fra Giacinto di San Vincenzo (Hyacintho a S. Vincentio, Cattini), pur per altera via, a risolvere lo scisma dei Cristiani si San Tommaso, giunse il 22 febbraio 1657 alla Serra Malabarica[7]. Condotte più riunioni, riportò all’obbedienza 32 chiese scismatiche[8]. Tornò il 22 febbraio 1659 a Roma[9].

Eletto il 14 febbraio 1659 in Vescovo di Ierapoli in partibus infidelium e nominato Commissario Apostolico ed Amministratore Apostolico della Chiesa del Malabar[10]. Inviato in Malabar, lasciò il 7 febbraio 1660 Roma, giunse il 14 maggio 1661 in Cochin (oggi Kochi)[11]. Espugnata Cochin nel gennaio 1663 dagli Olandesi, fu imprigionato e Alexandre de Campo fu consacrato Vescovo di Megara (31 gennaio 1663) e costituito Vicario Apostolico della Serra Malabarica; lasciò il 20 gennaio 1664 il Malabar imbarcandosi su una nave diretta a Goa, ritornò il 6 maggio 1665 a Roma[12]. Costituito il 2 luglio 1666 in Visitatore Apostolico per le isole del Mare Egeo, compiuta la visita, tornò nel luglio 1667 a Roma[13]. Rinunciò il 22 agosto 1667 alla Diocesi di Bisignano[14]; trasferito l’8 ottobre 1672 alla Diocesi di Città di Castello[15].

Morì il 15 ottobre 1689 in Città di Castello[16].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 31.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

[8] Ibidem.

[9] Ibidem.

[10] Ibidem.

[11] Ibidem.

[12] Ibidem.

[13] Ibidem.

[14] Ibidem.

[15] Ibidem.

[16]Ibidem.

P. Fra Giovanni Taddeo di Santa Brigida (Joannes Thaddeus a S. Brigida) OCD

Orazio Origo nacque nel 1625 in Ascoli Piceno[1].

Sacerdote professo dell’Ordine dei Carmelitani dell’Antica Osservanza sotto il nome di P. Fra Angelo da Ascoli (Angelus de Ascoli)[2]. Passò alla Riforma Teresiana in Milano[3].

Emise la professione religiosa il 13 ottobre 1648 in Milano[4].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[5].

Accompagnò nel 1660 P. Fra Giuseppe di Santa Maria (Sebastiani) in Malabar[6]. Tornò nel 1665 con P. Fra Giuseppe di Santa Maria (Sebastiani) a Roma[7].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 25; Sorge G., L’azione svolta dai Carmelitani scalzi nella cristianità malabarica, in   Mazzuchelli G., Civiltà indiana ed impatto europeo nei secoli XVI-XVIII. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani, a cura di Fasana E. e Sorge G., Milano, Jaca Book, 1978, pag. 186.

[2] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 25.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem; Sorge G., L’azione svolta dai Carmelitani scalzi nella cristianità malabarica, in   Mazzuchelli G., Civiltà indiana ed impatto europeo nei secoli XVI-XVIII. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani, a cura di Fasana E. e Sorge G., Milano, Jaca Book, 1978, pag. 186.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 25.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

P. Fra Celestino di Santa Lidvina (Coelestinus a S. Lidwina) OCD

Petrus van Gool (lat. Golius, italiano: Pietro Golio) nacque nel 1604 in Leiden (lat. Lugdunum Batavorum)[1]. Olandese[2].

Emise la professione religiosa il 12 luglio 1626[3].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Flandro-Belga[4].

Inviato il 5 ottobre 1632 in Siria (Aleppo)[5]. Fondatore nel 1643 della Missione di Sant’Elia sul Monte Libano[6]; aprì verso il 1649 un ginnasio per i giovani maroniti in Montelibano[7]. Chiamato in Roma, fu Lettore di Lingua arabica presso il Seminario delle Missioni in San Pancrazio in Roma (1651-1676)[8]. Deputato nel 1675 alla Missione del Malbar insieme con P. Fra Bartolomeo dello Spirito Santo, Fra Agnello dell’Immacolata Concezioni (De Giorgi) e Fra Angelo Francesco di Santa Teresa (Vigliotti)[9].

Morì il 22 luglio 1676 in Surat in viaggio verso il Malabar[10].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23.

[2] Ibidem.

[3] Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 96.

[4] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23.

[5] Ibidem; Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 96.

[6] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23; Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 96.

[7] Ibidem.

[8] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23; Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 97.

[9] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23; Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 97; Sorge G., La terza spedizione dei Carmelitani Scalzi nel Malabr (1675), in India tra Oriente e Occidente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI – XVIII, a cura di Fasan E. e Sorge G., Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pagg. 105, 107.

[10] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23; Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 97.

P. Fra Gaetano di San Michele (Caietanus a S. Michaele) OCD

Giovanni Paolo Oliverio nacque nel 1647 in Cremona[1].

Emise la professione religiosa il 27 settembre 1665 in Milano[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Veneta[3].

Inviato nel 1676 in Persia, raggiunse il 23 maggio 1677 Bassora; quindi proseguì per Shiraz[4]. Priore in Goa; Vicario Provinciale dal 1686[5].

Morì nel 1689 in Goa ut sanctus Carmelita[6].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 98.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.