P. Fra Valentino di Santa Teresa (Valentinus a S. Teresia) OCD

Andrea Manfredi nacque nel 1765 in Pieve di Teco (Diocesi di Albenga)[1].

Emise la professione religiosa il 6 aprile 1783[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Genovese[3].

Deputato il 24 gennaio 1795 alla Missione del Malabar[4]. Tornò nel dicembre 1805 a Genova[5].

Dopo la soppressione dei conventi, fu Bibliotecario presso la Biblioteca Berio presso Campetto in Genova come sacerdote secolare[6].

Morì nel 1831 presso Sant’Anna in Genova, dopo avere rivestito l’abito religioso in seguito alla restaurazione del convento[7].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 208.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ivi, pag. 209.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

P. Fra Giovanni Battista Maria di Santa Teresa (Joannes Baptista Maria a S. Teresia) OCD

Giovanni Battista Morteo (alias Multedo) nacque il 6 ottobre 1673 in Alassio (Diocesi di Albenga)[1].

Seguendo l’esempio di tre fratelli che avevano indossato l’abito degli Scalzi nella Provincia Genovese, cioè P. Fra Bonaventura di San Felice (Bonaventura a S. Felice, poi Preposito Generale nel 1710), P. Fra Giovanni Bernardo di San Geronimo (Joannes Bernardus a S. Hyeronymo, poi Preposito Generale nel 1725) e P. Fra Giovanni Crisostomo di San Pietro (Joannes Chrysostomus a S. Petro), entrò nel 1690 presso il Noviziato di Santa Maria della Salute in Genova[2].

Emise la professione religiosa il 22 luglio 1691 presso il Noviziato di Santa Maria della Sanità in Genova, assumendo il nome di Giovanni Battista Maria di Santa Teresa [3].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Genovese[4].

Studente presso il Seminario delle Missioni di San Pancrazio in Roma[5].

Da Sacra Congregazione di Propaganda Fide destinato nel 1704 alla Missione del Gran Mogol[6]. Partito il 28 maggio 1705 da Roma, giunse presso l’isola di Bombay (Mumbai)[7].

Fino al 1717 fu in Karwar (seu Sunkery)[8]. Da Papa Clemente XI eletto il 31 gennaio 1714 con il breve “Cum Nos te hodie” in Vescovo di Limira in partibus infidelium e costituito Vicario Apostolico del Malabar; consacrato Vescovo di Limira il 4 aprile 1717[9].

Morì il 6 aprile 1750 in Verapoly in odore di santità e venne sepolto nella Chiesa di San Giuseppe in Verapoly[10].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 166.

[2] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 217.

[3] Ibidem; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 166.

[4] Ibidem.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 217.

[6] Ibidem; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 166.

[7] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 217.

[8] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pagg. 166-167.

[9] Ivi, pag. 88, 167.

[10] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 226; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 167.

P. Fra Antonio Clemente di San Giuseppe (Antonius Clemens a S. Ioseph) OCD

Ioseph Fantini nacque nel 1604 in Bergamo[1].

Emise la professione religiosa il 21 gennaio 1629 in Genova[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Genovese[3].

Deputato il 17 maggio 1646 alla Missione di Siria in Aleppo, giunse il 4 ottobre 1646 in Aleppo, ma per grave infermità fu rimandato in provinciam[4].

Morì in Mondovì, incerto anno[5].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 63.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

P. Fra Germano di San Vincenzo (Germanus a S. Vincentio) OCD

Vincenzo Bovio nacque nel 1580 in Bologna da Andrea Bovio e Taddea Bianchini[1].

Vestì l’abito religioso il 17 marzo 1613 presso Santa Maria della Scala in Roma a trentaquattro anni di età[2]. Emise la professione religiosa il 23 marzo 1614 presso Santa Maria della Scala in Roma nelle mani di P. Fra Domenico di Gesù Maria, Priore di Santa Maria della Scala in Roma[3].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[4].

Inviato in Lombardia[5]. Residente presso l’Eremo di San Giovanni Battista in Varazze (1618)[6]. Tornato alla Provincia Lombarda, la promosse[7].

Eletto il 13 maggio 1628 dal Capitolo Provinciale di Lombardia radunato in Bologna in V Provinciale di Lombardia (1628-1631)[8]. Durante l’epidemia di peste del 1630, convocati i frati, propose la rischiosa missione della carità e fra i volontari scelse gli anziani, ma forti nel corpo[9].

Eletto il 16 ottobre 1631 in IV Definitore Generale della Congregazione d’Italia (1631-1632)[10]. Dal Capitolo Generale della Congregazione d’Italia eletto in IV Definitore Generale della Congregazione d’Italia (Bis, 1632-1635)[11].

Tornato alla Provincia Lombarda, promosse la fondazione veneziana[12].

Morì il 13 aprile 1646 in Venezia a sessanatasei anni di età[13].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 91.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 56.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 91.

[6] Ivi, pag. 92.

[7] Ibidem.

[8] Ibidem; Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 56; Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, 1980, pag. 9.

[9] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 92.

[10] Ibidem; Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 56; Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, 1980, pag. 9; Eusebio ab Omnibus Sanctis, Enchyridion chronologicum Carmelitarum Discalceatorum Congregations Italiæ, sub titulo S. P. Eliæ Prophetæ, Roma, Typis Rochi Bernabò, 1737, pagg. 150-152.

[11] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 92; Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 56; Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, 1980, pag. 9; Eusebio ab Omnibus Sanctis, Enchyridion chronologicum Carmelitarum Discalceatorum Congregations Italiæ, sub titulo S. P. Eliæ Prophetæ, Roma, Typis Rochi Bernabò, 1737, pagg. 150-152, 170.

[12] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 92.

[13] Ivi, pagg. 91-92.