P. Fra Celestino di Santa Lidvina (Coelestinus a S. Lidwina) OCD

Petrus van Gool (lat. Golius, italiano: Pietro Golio) nacque nel 1604 in Leiden (lat. Lugdunum Batavorum)[1]. Olandese[2].

Emise la professione religiosa il 12 luglio 1626[3].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Flandro-Belga[4].

Inviato il 5 ottobre 1632 in Siria (Aleppo)[5]. Fondatore nel 1643 della Missione di Sant’Elia sul Monte Libano[6]; aprì verso il 1649 un ginnasio per i giovani maroniti in Montelibano[7]. Chiamato in Roma, fu Lettore di Lingua arabica presso il Seminario delle Missioni in San Pancrazio in Roma (1651-1676)[8]. Deputato nel 1675 alla Missione del Malbar insieme con P. Fra Bartolomeo dello Spirito Santo, Fra Agnello dell’Immacolata Concezioni (De Giorgi) e Fra Angelo Francesco di Santa Teresa (Vigliotti)[9].

Morì il 22 luglio 1676 in Surat in viaggio verso il Malabar[10].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23.

[2] Ibidem.

[3] Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 96.

[4] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23.

[5] Ibidem; Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 96.

[6] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23; Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 96.

[7] Ibidem.

[8] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23; Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 97.

[9] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23; Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 97; Sorge G., La terza spedizione dei Carmelitani Scalzi nel Malabr (1675), in India tra Oriente e Occidente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI – XVIII, a cura di Fasan E. e Sorge G., Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pagg. 105, 107.

[10] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 12-13 (1937), pag. 79 nota 23; Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940), Roma, Apud Curian Generalitiam, 1940, pag. 97.

P. Fra Bartolomeo dello Spirito Santo (Bartholomaeus a Spiritu S.) OCD

Giacinto Torricelli nacque il 21 dicembre 1640 in Modena[1].

Emise la professione religiosa il 30 aprile 1656 in Modena[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[3].

Lettore di Teologia presso Sant’Imerio in Cremona[4]; Lettore di Teologia presso Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna[5]; Lettore di Teologia presso il Seminario delle Missioni di San Pancrazio in Roma (approbatus 23. XI. 1671)[6]. Da Sacra Congregazione di Propaganda Fide nominato Prefetto della Missione della Serra Malabarica (1675)[7], giunse il 22 aprile 1676 presso Rapolim (oggi Edappally) in Malabar[8].

Morì l’1 Febbraio 1680 in Mattancherry[9]. La salma il I novembre 1681 fu traslata presso la Chiesa di San Giuseppe in Verapoly[10].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77; Fortes A., Las misiones del Carmelo Teresiano, 1584-1799: documentos del Archivio General de Roma, Institutum Historicum Teresianum, Roma, 2001, pag. 534; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 147.

[2] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77.

[3] Ibidem; Fortes A., Las misiones del Carmelo Teresiano, 1584-1799: documentos del Archivio General de Roma, Institutum Historicum Teresianum, Roma, 2001, pag. 534.

[4] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 105.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 105.

[6] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 105.

[7] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 108.

[8] “Analecta Ordinis carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 76; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77.

[9] Fortes A., Las misiones del Carmelo Teresiano, 1584-1799: documentos del Archivio General de Roma, Institutum Historicum Teresianum, Roma, 2001, pag. 534; ; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 147; Pallipurrathkunnel T., A double regime in the Malabar Church, 1663-1716, Pontifical Institutte of Theology and Philosophy, Alwaye, 1982, pag. 21 nota 64.

[10] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77.

P. Fra Agnello dell’Immacolata Concezione (Agnellus ab Immac. Conceptione) OCD

Carlo de Giorgi nacque nel 1648 in Milano[1].

Emise la Professione l’8 aprile 1664 presso SS. Carlo e Teresa in Milano[2]. Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[3].

Da S. C. de Propaganda Fide inviato alla Serra Malabarica il 18 dicembre 1674 con P. Fra Celestino di San Bartolomeo, raggiunse Bassora il 30 marzo 1675[4]; colto da infermità, rimase in Persia; tornò a Roma per il Capitolo Generale del 1682[5]. Inviato in Persia ed in India nel 1684 come Visitatore Generale e Vicario[6].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 28.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem. Nella preparazione della terza spedizione dei Carmelitani Scalzi nel Malabar sotto il mandato missionario della Congregazione di Propaganda Fide, le disponibilità iniziali dei PP. Fra Celestino di Santa Lidwina, Fra Bartolomeo dello Spirito Santo (Torricelli), Fra Agnello dell’Immacolata Concezioni (De Giorgi), Fra Angelo Francesco di Santa Teresa (Vigliotti) furono vagliate nella congregazione del Dicastero del 15 dicembre 1674; Papa Clemente X emise la bolla accogliente le risoluzioni di Propaganda Fide il 30 marzo 1675, cfr. Sorge G., La terza spedizione dei Carmelitani Scalzi nel Malabr (1675), in India tra Oriente e Occidente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI – XVIII, a cura di Fasan E. e Sorge G., Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, cfr. pag. 105, 107.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 28.

[6] Ibidem.