Fra Francesco Maria di San Siro (Franciscus Maria a S. Siro), Fr. Don. OCD

Antonio Gorla nacque in Portalbera (Diocesi di Pavia) il 24 aprile 1658 dai conuigi  Pietro Paolo Gorla e Allegrina[1].

Fu battezzato il 24 aprile 1658 nella Chiesa parrocchiale di Portalbera[2].

Vestì l’abito religioso il 26 giugno 1678 presso SS. Carlo e Teresa in Milano a venti anni di età[3].

Converso professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[4].

Conventuale presso Sant’Anna in Alessandria (1692)[5]; conventuale presso Santa Maria delle Grazie in Pavia[6]. Destinato l’8 ottobre 1692 alle missioni di Persia con P. Fra Francesco Maria di San Giacomo della Provincia Lombarda,  P. Fra Antonio Maria dell’Ascensione (Gomberti) della Provincia Veneta e P. Fra Giuseppe Ignazio di S. Maria (Allioni) della Provincia Piemontese[7]. Lasciò il 20 ottobre 1692 Pavia e giunse il 12 febbraio 1694 in Ispahan[8]. Proseguì poi il viaggio per le Indie (Diu, Goa, Ora Coromandelica, Madras, Filippine) per raccogliere elemosine, onde il 12 gennaio 1701 tornò in Persia[9]. Partito poi per l’Europa, giunse il 22 dicembre 1701 in Roma[10]. Seguì come socio il Vescovo Elia di Sant’Alberto per la Germania, il Belgio, il Portogallo sino al Brasile (1705-1708); per la morte del Vescovo Elia di Sant’Alberto tornò in patriam[11].

Morì il 24 aprile 1736 in Milano a settantotto anni di età[12].


[1] Donazzolo P., I. Viaggi in Oriente ed Occidente del Fratello Francesco Maria di S. Siro, al secolo Antonio Gorla di Portalbera (1658-1716), “Rivista Geografica Italiana”, XIX (1912), pagg. 340-341; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 216.

[2] Donazzolo P., I. Viaggi in Oriente ed Occidente del Fratello Francesco Maria di S. Siro, al secolo Antonio Gorla di Portalbera (1658-1716), “Rivista Geografica Italiana”, XIX (1912), pagg. 340-341.

[3] Ivi, pag. 340. Habitum C. D. sumpsit Bononiae 26. VI. 1658, cfr. “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 216.

[4] Donazzolo P., I. Viaggi in Oriente ed Occidente del Fratello Francesco Maria di S. Siro, al secolo Antonio Gorla di Portalbera (1658-1716), “Rivista Geografica Italiana”, XIX (1912), pag. 340.

[5] Ivi, pag. 346.

[6] Ivi, pag. 427.

[7] Ivi, pag. 346; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 63. Profectus (e conv. Alessandria) in Persiam 12. X. 1692, cfr. “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 216.

[8] Donazzolo P., I. Viaggi in Oriente ed Occidente del Fratello Francesco Maria di S. Siro, al secolo Antonio Gorla di Portalbera (1658-1716), “Rivista Geografica Italiana”, XIX (1912), pagg. 346, 352.  Advenit Ispahan 11. IX. 1693, cfr. “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 216.

[9] Ivi, pagg. 216-217.

[10] Ivi, pag. 217.

[11] Ibidem.

[12] Donazzolo P., I. Viaggi in Oriente ed Occidente del Fratello Francesco Maria di S. Siro, al secolo Antonio Gorla di Portalbera (1658-1716), “Rivista Geografica Italiana”, XIX (1912), pag. 343; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 217.

P. Fra Bartolomeo di San Filippo (Bartholomaeus a S. Philippo) OCD

Giacomo Antonio Origoni nacque nel 1591 presso Varese da Ascanio Origoni e Ursula Bizzozzeri, coniugi[1].

Portatosi a Roma, vestì l’abito religioso il 25 aprile 1613 presso Santa Maria della Scala in Roma a ventidue anni di età; compiuto il noviziato con P. Fra Simone di San Paolo, Maestro dei Novizi, emise la professione religiosa il 27 aprile 1614 presso Santa Maria della Scala in Roma nelle mani di P. Fra Ferdinando di Santa Maria, Preposito Generale[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[3].

Prelettore[4]; Priore dei SS. Carlo e Teresa (1623); Priore di Sant’Imerio in Cremona; Priore di Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna (1628)[5]. Dal Capitolo Provinciale radunato in Milano il 6 maggio 1634 eletto in VII Provinciale di Lombardia (1634-1637)[6]. Nominato nell’agosto 1638 I Priore di Santa Teresa in Modena[7].

Morì il 26 dicembre 1638 presso Santa Teresa in Modena[8].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 95.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem; Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, 1980, pag. 10.

[7] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 95.

[8] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 8-9 (1933), pag. 294.

P. Fra Costanzo di San Giovanni Battista (Constantius a S. Joanne Baptista) OCD

Giovanni Battista Cristiani nacque il 2 maggio 1597 in Bologna da Lucio Cristiani e Costanza Orsoni, coniugi[1].

Vestì l’abito religioso il 16 marzo 1614 presso Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna[2]. Dopo pochi giorni fu inviato per realizzare il noviziato a Santa Maria della Scala in Roma[3]. Emise la professione religiosa il 25 marzo 1625 presso Santa Maria della Scala in Roma nelle mani di P. Fra Domenico di Gesù Maria, Priore dello stesso convento[4].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[5].

Completato il corso di studi, fu rinviato ad suos.

Morì il 21 novembre 1657 in Mantova a sessanta anni di età[6].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 102.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

P. Fra Bartolomeo dello Spirito Santo (Bartholomaeus a Spiritu S.) OCD

Giacinto Torricelli nacque il 21 dicembre 1640 in Modena[1].

Emise la professione religiosa il 30 aprile 1656 in Modena[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[3].

Lettore di Teologia presso Sant’Imerio in Cremona[4]; Lettore di Teologia presso Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna[5]; Lettore di Teologia presso il Seminario delle Missioni di San Pancrazio in Roma (approbatus 23. XI. 1671)[6]. Da Sacra Congregazione di Propaganda Fide nominato Prefetto della Missione della Serra Malabarica (1675)[7], giunse il 22 aprile 1676 presso Rapolim (oggi Edappally) in Malabar[8].

Morì l’1 Febbraio 1680 in Mattancherry[9]. La salma il I novembre 1681 fu traslata presso la Chiesa di San Giuseppe in Verapoly[10].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77; Fortes A., Las misiones del Carmelo Teresiano, 1584-1799: documentos del Archivio General de Roma, Institutum Historicum Teresianum, Roma, 2001, pag. 534; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 147.

[2] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77.

[3] Ibidem; Fortes A., Las misiones del Carmelo Teresiano, 1584-1799: documentos del Archivio General de Roma, Institutum Historicum Teresianum, Roma, 2001, pag. 534.

[4] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 105.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 105.

[6] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 105.

[7] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 108.

[8] “Analecta Ordinis carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 76; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77.

[9] Fortes A., Las misiones del Carmelo Teresiano, 1584-1799: documentos del Archivio General de Roma, Institutum Historicum Teresianum, Roma, 2001, pag. 534; ; De Ghantuz Cubbe M., La singolare vicenda di P. Matteo di S. Giuseppe, in Fasana E. e Sorge G. (a cura di), India tra Occidente ed Oriente. L’apporto dei viaggiatori e missionari italiani nei secoli XVI-XVIII, Edizioni Universitarie Jaca, Milano, 1991, pag. 147; Pallipurrathkunnel T., A double regime in the Malabar Church, 1663-1716, Pontifical Institutte of Theology and Philosophy, Alwaye, 1982, pag. 21 nota 64.

[10] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 77.

P. Fra Placido di Santa Teresa (Bertoni) OCD

Giovanni Battista Bertoni nacque nel 1579 in Faenza da Alessandro Bertoni (già Albertoni)[1]. Discendente del Beato Giacomo Filippo Bertoni (1444-1483), sacerdote professo dell’Ordine dei Servi di Maria[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[3].

Inviato a Roma per gli studi[4]; Priore di Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna (1647)[5].

Morì il 26 Agosto 1647 presso Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna all’età di sessanta sette anni mentre rivestiva l’ufficio di Priore e fu posto nella sepoltura comune[6].


[1] Magnani R. M., Vite de’ santi beati venerabili e servi di Dio della Città di Faenza, Faenza, Archi Impressor Vescovile Camerale e del S. Ufficio, 1741, pag. 351.

[2] Ivi, pagg. 245, 252, 351. Sul Beato Giacomo Filippo Bertoni, vedi Ivi, pagg. 244-257.

[3] Ivi, pag. 351.

[4] Ibidem.

[5] Ivi, pag. 352.

[6] Il corpo rimase incorrotto per quaranta anni, cfr. Ibidem.

P. Fra Paolo Maria di Sant’Alessio (Paulus Maria a S. Alexio) OCD

Nacque in Faenza[1].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[2].

Priore di Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna (1671)[3]; Promotore della fondazione del Convento di San Gerolamo in Ferrara, inviato da P. Fra Adeodato dei Santi Pietro e Paolo, Provinciale[4]; Vice Provinciale della Provincia Lombarda (1687)[5].

Morì il 18 Novembre 1687 a sessantasei anni di età, annegando nel fiume Scrivia nel Piacentino, insieme a P. Fra Francesco Saverio di Santa Prassede[6].


[1] Magnani R. M., Vite de’ santi beati venerabili e servi di Dio della Città di Faenza, Faenza, Archi Impressor Vescovile Camerale e del S. Ufficio, 1741, pag. 351.

[2] Ibidem.

[3] Eusebio ab Omnibus Sanctis, Enchyridion chronologicum Carmelitarum Discalceatorum Congregations Italiæ, sub titulo S. P. Eliæ Prophetæ, Roma, Typis Rochi Bernabò, 1737, pagg. 315-316.

[4] Ibidem.

[5] Magnani R. M., Vite de’ santi beati venerabili e servi di Dio della Città di Faenza, Faenza, Archi Impressor Vescovile Camerale e del S. Ufficio, 1741, pag. 351.

[6] Ibidem.

P. Fra Lawrence of Saint Teresa (Laurentius a Sancta Theresia) OCD

Nacque in Drogheda (Irlanda) da genitori cattolici[1].

Inviato per gli studi presso il Collegio della Provincia di Aquitania (Francia)[2]. Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Irlandese[3].

Destinato agli studi presso il Seminario delle Missioni in San Pancrazio in Roma[4]; difesa pubblicamente la tesi nel 1650, fu destinato all’insegnamento ed affiliato alla Provincia Lombarda[5]. Lettore presso Santa Maria del monte Carmelo in Bologna; Lettore presso Sant’Imerio in Cremona;  Definitore Provinciale; Rettore del Seminario delle Missioni di San Pancrazio in Roma[6].

Morì in Roma nel 1670 all’età di quarantaquattro anni[7].


[1] Patrick of St. Joseph, Carmel in Ireland: a Narrative of the Irish Province of Teresian, or Discalced Carmelites. A. D. 1625-1896, Dublino, Sealy Bryers and Walker – M. H. Gill & Son, 1903, pag. 110.

[2] Patrick of St. Joseph, Carmel in Ireland: a Narrative of the Irish Province of Teresian, or Discalced Carmelites. A. D. 1625-1896, Dublino, Sealy Bryers and Walker – M. H. Gill & Son, 1903, pag. 111.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

P. Fra Antonio Francesco di San Jacopo OCD

Pavese[1].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[2].

Prelettore presso Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna; Prelettore presso Sant’Imerio in Cremona; Prelettore presso B. V. Maria delle Laste in Trento; Prelettore presso il Seminario delle Missioni in San Pancrazio in Roma[3].

Morì nel 1695 in Bologna[4].


[1] Martialem a S. Joanne Baptista, Bibliotheca scriptorum utriusque Congregationis et sexus Carmelitarum Excalceatorum. Collecta et digesta, Bordeaux, Petri Sejourne’, 1730, pag. 42.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

P. Fra Germano di San Vincenzo (Germanus a S. Vincentio) OCD

Vincenzo Bovio nacque nel 1580 in Bologna da Andrea Bovio e Taddea Bianchini[1].

Vestì l’abito religioso il 17 marzo 1613 presso Santa Maria della Scala in Roma a trentaquattro anni di età[2]. Emise la professione religiosa il 23 marzo 1614 presso Santa Maria della Scala in Roma nelle mani di P. Fra Domenico di Gesù Maria, Priore di Santa Maria della Scala in Roma[3].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[4].

Inviato in Lombardia[5]. Residente presso l’Eremo di San Giovanni Battista in Varazze (1618)[6]. Tornato alla Provincia Lombarda, la promosse[7].

Eletto il 13 maggio 1628 dal Capitolo Provinciale di Lombardia radunato in Bologna in V Provinciale di Lombardia (1628-1631)[8]. Durante l’epidemia di peste del 1630, convocati i frati, propose la rischiosa missione della carità e fra i volontari scelse gli anziani, ma forti nel corpo[9].

Eletto il 16 ottobre 1631 in IV Definitore Generale della Congregazione d’Italia (1631-1632)[10]. Dal Capitolo Generale della Congregazione d’Italia eletto in IV Definitore Generale della Congregazione d’Italia (Bis, 1632-1635)[11].

Tornato alla Provincia Lombarda, promosse la fondazione veneziana[12].

Morì il 13 aprile 1646 in Venezia a sessanatasei anni di età[13].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 91.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 56.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 91.

[6] Ivi, pag. 92.

[7] Ibidem.

[8] Ibidem; Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 56; Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, 1980, pag. 9.

[9] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 92.

[10] Ibidem; Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 56; Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, 1980, pag. 9; Eusebio ab Omnibus Sanctis, Enchyridion chronologicum Carmelitarum Discalceatorum Congregations Italiæ, sub titulo S. P. Eliæ Prophetæ, Roma, Typis Rochi Bernabò, 1737, pagg. 150-152.

[11] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 92; Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 56; Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, 1980, pag. 9; Eusebio ab Omnibus Sanctis, Enchyridion chronologicum Carmelitarum Discalceatorum Congregations Italiæ, sub titulo S. P. Eliæ Prophetæ, Roma, Typis Rochi Bernabò, 1737, pagg. 150-152, 170.

[12] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 92.

[13] Ivi, pagg. 91-92.

Fra Adriano di San Geronzio OCD

Rinaldo Bascapè nacque il 21 settembre 1598 in Milano da Geronimo Bascapè e Clara Petrasanta[1]. Dottore in Legge presso l’Università di Pavia, membro del Collegio dei Togati Giureconslti di Milano[2]; il 12 settembre 1617 sposò Cecilia Bascapè (di Dionigi Bascapè e Ippolita Agazzini)[3]. Vedovo[4].

Vestì l’abito religioso il 6 giugno 1627 presso SS. Carlo e Teresa in Milano assumendo il nome di Adriano di San Geronzio[5]; emise la professione l’11 giugno 1628 presso SS. Carlo e Teresa in Milano[6]. Diacono professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[7].

Conventuale presso Santa Teresa in Piacenza[8]; Conventuale presso Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna[9];

Morì il 21 agosto 1630 in Bologna[10].


[1] Fornari G. M., Anno memorabile dei Carmelitani, tomo I, Milano, Carlo Federico Gagliardi, 1688, pag. 764; Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 53.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Cecilia Bascapè morì fra il 3 giugno 1625 ed il 17 marzo 1627, cfr. Ibidem.

[5] Fornari G. M., Anno memorabile dei Carmelitani, tomo I, Milano, Carlo Federico Gagliardi, 1688, pag. 764; Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 54.

[6] Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 56.

[7] Fornari G. M., Anno memorabile dei Carmelitani, tomo I, Milano, Carlo Federico Gagliardi, 1688, pag. 764; Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 57.

[8] Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 56.

[9] Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 57.

[10] Fornari G. M., Anno memorabile dei Carmelitani, tomo I, Milano, Carlo Federico Gagliardi, 1688, pag. 764; Doveri C., Un patrizio milanese. Rinaldo Bascapè, carmelitano poco noto, in “Terra Ambrosiana”, n. XLII (2001), pag. 58.

P. Fra Baldassarre di Santa Caterina da Siena OCD

Nacque nel 1592 in Bologna da Silvo Macchiavelli e Ginevra Morandi, nobili, fratello gemello di P. Claudio di San Luca[1].

Vestì l’abito religioso il 21 novembre 1614 presso Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna[2]; poco dopo la vestizione, fu inviato a Roma ed emise la professione il 6 dicembre 1615 presso Santa Maria della Scala in Roma[3]. Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[4].

Eletto il 24 aprile 1643 dal Capitolo Provinciale di Lombardia radunato in Bologna in Provinciale di Lombardia (1643-1646)[5]; eletto il 24 aprile 1649 dal Capitolo Provinciale di Lombardia radunato in Bologna in Provinciale di Lombardia (Bis, 1649-1652)[6]; Definitore Provinciale di Lombardia[7]; eletto nel 1659 in III Definitore Generale della Congregazione d’Italia[8]; eletto nel 1662 in Procuratore Generale della Congregazione d’Italia[9]; torna nel 1665 alla Provincia Lombarda[10].

Morì nel 1673[11].


[1] Martialem a S. Joanne Baptista, Bibliotheca scriptorum utriusque Congregationis et sexus Carmelitarum Excalceatorum. Collecta et digesta, Bordeaux, Petri Sejourne’, 1730, pag. 44; Muzzi S., Annali della Città di Bologna dalla sua origine al 1796, Bologna, Tipi di S. Tommaso d’Aquino, 1846, pag. 276; Fantuzzi G., Notizie degli scrittori bognesi, Bologna, Stamperia di San Tommaso D’Aquino, 1781, tomo I, , pag. 324.

[2] La cerimonia ebbe luogo presso la Chiesa della B. V. del Monte Carmelo annessa al convento, cfr. Ibidem.

[3] Martialem a S. Joanne Baptista, Bibliotheca scriptorum utriusque Congregationis et sexus Carmelitarum Excalceatorum. Collecta et digesta, Bordeaux, Petri Sejourne’, 1730, pag. 44; Muzzi S., Annali della Città di Bologna dalla sua origine al 1796, Bologna, Tipi di S. Tommaso d’Aquino, 1846, pag. 276; Fantuzzi G., Notizie degli scrittori bognesi, Bologna, stamperia di San Tommaso D’Aquino, 1781, tomo I, , pag. 324.

[4] Martialem a S. Joanne Baptista, Bibliotheca scriptorum utriusque Congregationis et sexus Carmelitarum Excalceatorum. Collecta et digesta, Bordeaux, Petri Sejourne’, 1730, pag. 44.

[5] Ibidem; Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, Pro manuscripto, 1980, pag. 9; Memorie per servire all’istoria letteraria, tomo I, Venezia, Pietro Valvasense, 1753, pag. 10; Fantuzzi G., Notizie degli scrittori bognesi, Bologna, stamperia di San Tommaso D’Aquino, 1781, tomo I, , pag. 324.

[6] Martialem a S. Joanne Baptista, Bibliotheca scriptorum utriusque Congregationis et sexus Carmelitarum Excalceatorum. Collecta et digesta, Bordeaux, Petri Sejourne’, 1730, pag. 44; Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, Pro manuscripto, 1980, pag. 9; Memorie per servire all’istoria letteraria, tomo I, Venezia, Pietro Valvasense, 1753, pag. 11; Fantuzzi G., Notizie degli scrittori bognesi, Bologna, stamperia di San Tommaso D’Aquino, 1781, tomo I, , pag. 324.

[7] Martialem a S. Joanne Baptista, Bibliotheca scriptorum utriusque Congregationis et sexus Carmelitarum Excalceatorum. Collecta et digesta, Bordeaux, Petri Sejourne’, 1730, pag. 44.

[8] Estudios de Historia, Literatura y Arte hispánicos ofrecidos a Rodrigo A. Molina, Madrid, Ínsula, 1977, pag. 56.

[9] Martialem a S. Joanne Baptista, Bibliotheca scriptorum utriusque Congregationis et sexus Carmelitarum Excalceatorum. Collecta et digesta, Bordeaux, Petri Sejourne’, 1730, pag. 44; Fantuzzi G., Notizie degli scrittori bognesi, Bologna, stamperia di San Tommaso D’Aquino, 1781, tomo I, , pag. 324.

[10] Estudios de Historia, Literatura y Arte hispánicos ofrecidos a Rodrigo A. Molina, Madrid, Ínsula, 1977, pag. 56.

[11] Martialem a S. Joanne Baptista, Bibliotheca scriptorum utriusque Congregationis et sexus Carmelitarum Excalceatorum. Collecta et digesta, Bordeaux, Petri Sejourne’, 1730, pag. 44.

P. Fra Claudio di San Luca (Claudius a S. Luca) OCD

Claudio Macchiavelli nacque il 24 agosto 1597 in Bologna, fratello gemello di P. Fra Baldassarre di Santa Caterina da Siena, da Silvio e Ginevra Morandi[1].

Vestì l’abito religioso il 31 marzo 1614 presso Santa Maria del Monte Carmelo in Bologna; inviato presso Santa Maria della Scala in Roma per il noviziato diretto da P. Fra Simone di San Paolo, Maestro dei Novizi, emise la professione religiosa il 2 aprile 1615 nelle mani di P. Fra Domenico di Gesù Maria[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[3].

Morì il 23 giugno 1630 in Castel San Pietro, presso Bologna, curando gli infermi di peste[4].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 103. P. Fra Baldassarre di Santa Caterina da Siena era figlio di Silvio Macchiavelli e Ginevra Morandi, cfr. Muzzi S., Annali della Città di Bologna dalla sua origine al 1796, Bologna, Tipi di S. Tommaso d’Aquino, 1846, pag. 276; Fantuzzi G., Notizie degli scrittori bognesi, Bologna, stamperia di San Tommaso D’Aquino, 1781, tomo I, , pag. 324.

[2] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 103.

[3] Ibidem; Muzzi S., Annali della Città di Bologna dalla sua origine al 1796, Bologna, Tipi di S. Tommaso d’Aquino, 1846, pag. 276.

[4] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum” voll. 10-11 (1935), pag. 103; Muzzi S., Annali della Città di Bologna dalla sua origine al 1796, Bologna, Tipi di S. Tommaso d’Aquino, 1846, pag. 276; Fantuzzi G., Notizie degli scrittori bognesi, Bologna, stamperia di San Tommaso D’Aquino, 1781, tomo I, , pag. 324.

P. Fra Liberio di Gesù (Liberius a Jesu) OCD

Stefano Miglio (latine: De Millis)[1] nacque in Bellinzago il 14 marzo 1646 da Giovanni Pietro Miglio e Maria Gavitelli[2].

Vestì l’abito religioso presso SS. Carlo e Teresa in Milano prendendo il nome di Liberio di Gesù[3]; emise la Professione il 9 agosto 1670 presso SS. Carlo e Teresa in Milano[4]. Studiò Filosofia e Teologia per otto anni in Bologna[5]. Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, Provincia Lombarda[6].

Lettore di Controversie presso il Seminario delle Missioni di San Pancrazio in Roma (1683-1719)[7]; Prefetto degli Studi presso il Collegio Urbano di Propaganda Fide in Roma (dal 1690)[8]. Si dimise dall’ufficio nel 1704, in occasione della pubblicazione dei primi volumi delle Controversie, ma fu reintegrato nel 1710[9]. Tenne delle lezioni presso l’Accademia del Sacro Concilio e l’Archiliceo della Sapienza[10].

Morì il 19 gennaio 1719 presso il Seminario delle Missioni in San Pancrazio in Roma all’età di settantatré anni e fu sepolto presso il Cimitero di Calepodio in Roma[11].

Eravi quondam presso San Carlo in Milano un’effigie di P. Fra Liberio di Gesù con la seguente epigrafe: “R. P. Liberius a Jesi in Ven. Collegio Urbano de propaganda fide studiorum Praefectus, Sac. Controversiarum praelector, orthodoxae Fidei propugnator, atque haereticorum malleus, obiit plenus meritis anno a para salute 1719, natus annos 73”[12].


[1] “Analecta Ordinis carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 75.

[2] “Ephemerides Carmeliticae”, vol. 7 (1956), pag. 22. Liberio di Gesù, Controversiarum scholastico –polemico – historico – criticarum, tomo I, Milano, Typographia Petri Francisci Malatestae, 1743, senza pagina.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] “Ephemerides Carmeliticae”, vol. 7 (1956), pag. 22.

[7] Lector Theologiae polemicae, cfr. “Analecta Ordinis carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 76; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 21-22 (1949), pag. 48.

[8] “Ephemerides Carmeliticae”, vol. 7 (1956), pag. 22; “Analecta Ordinis carmelitarum Discalceatorum”, voll. 21-22 (1949), pag. 48.

[9] “Analecta Ordinis carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 76.

[10] Ibidem.

[11] “Ephemerides Carmeliticae”, vol. 7 (1956), pag. 22; Liberio di Gesù, Controversiarum scholastico –polemico – historico – criticarum, tomo I, Milano, Typographia Petri Francisci Malatestae, 1743, senza pagina; “Analecta Ordinis carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 76.

[12] “Analecta Ordinis carmelitarum Discalceatorum”, voll. 15-16 (1940), pag. 76.