P. Fra Agostino di Santa Teresa (Augustinus a S. Teresia) OCD

Francesco Capra nacque circa il 1604 in Cremona[1].

Emise la professione il 15 aprile 1622 in Milano[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[3].

Deputato il 9 giugno 1637 alle Missioni d’Oriente[4]. Priore in Goa (1643); dal Vicario Apostolico nel 1643 deposto, inviato alla fondazione della missione nel Regno del Canarà[5]. Lasciò nel 1644 Ispahan per tornare in patriam[6]. Deputato nuovamente il 6 maggio 1646 alla Missione di Siria (Aleppo) e costituito il 23 maggio 1646 Visitatore Generale della Missione di Siria, ma, tornando in Oriente fu catturato dai pirati e condotto in Algeria[7]. Da Sacra Congregazione di Propaganda Fide l’8 giugno 1648 gli fu concessa la facoltà della Missione in Algeria[8]. Dopo circa cinque anni fu liberato e tornò in patriam[9].

Morì il 4 ottobre 1667 in Concesa[10].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 69.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

[8] Ibidem.

[9] Ibidem.

[10] Ibidem.

P. Fra Giusto di Sant’Agostino OCD

Angelo Capra nacque da Alessandro Capra[1].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[2].

Priore di Santa Maria del Monte Carmelo in Concesa[3].


[1] Olivato L., Capra Alessandro, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. XIX Cappi-Cardona,  Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1976; Bellini A., Alessandro Capra, ingegnere cremonese del ‘600 e trattatista di architettura civile, in “Annali della Biblioteca Statale di Cremona”, voll. XXV-XXVI (1981), pag. 64; Grasselli G., Abecedario biografico dei pittori, scultori ed architetti cremonesi, Omobono Manini, Milano, 1827, pag. 94.

[2] Olivato L., Capra Alessandro, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. XIX Cappi-Cardona,  Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1976; Bellini A., Alessandro Capra, ingegnere cremonese del ‘600 e trattatista di architettura civile, in “Annali della Biblioteca Statale di Cremona”, voll. XXV-XXVI (1981), pag. 64; Grasselli G., Abecedario biografico dei pittori, scultori ed architetti cremonesi, Omobono Manini, Milano, 1827, pag. 94.

[3] Bellini A., Alessandro Capra, ingegnere cremonese del ‘600 e trattatista di architettura civile, in “Annali della Biblioteca Statale di Cremona”, voll. XXV-XXVI (1981), pag. 64.

P. Fra Epifanio di San Giovanni Battista (Epiphanius a S. Ioanne Bapt.) OCD

Giovanni Battista Soccioli nacque nel 1589 in Modigliana[1].

Emise la professione il 10 aprile 1616 in Roma[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[3]. Servo di Dio[4].

Deputato Visitatore delle Missioni di Oriente (eletto l’8 dicembre 1628) e poi Definitore Provinciale[5], lasciò l’8 febbraio 1629 Roma e giunse la IV feria post Pascha 1629 in Aleppo (Siria) , dove istituì la visita canonica[6]. Proseguì per Goa dove giunse il 29 gennaio 1630[7]; fondatore di Santa Teresa in Goa[8]. Tornato, giunse il 27 settembre 1635 in Italiam[9]. Eletto dal Capitolo Provinciale di Lombardia radunato in Cremona il 9 maggio 1631 in Provinciale (1631-1634)[10]; I Vicario del Convento di Santa Maria del Monte Carmelo in Concesa[11]; eletto dal Capitolo Provinciale di Lombardia radunato in Piacenza  il 1° maggio 1637 in Provinciale (Bis, 1637-1640)[12]; da Sacra Congregazione di Propaganda Fide deputato il 21 luglio 1643 insieme con altri dodici Carmelitani Scalzi al Madagascar sed effectum non habuit[13]. Conventuale presso SS. Carlo e Teresa in Milano[14].

Morì il 3 aprile 1650 in Milano e venne sepolto nella Chiesa dei SS. Carlo e Teresa in Milano[15].


[1] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 201. Nacque nel 1589 in Faenza secondo Magnani R. M., Vite de’ santi beati venerabili e servi di Dio della Città di Faenza, Faenza, Archi Impressor Vescovile Camerale e del S. Ufficio, 1741, pag. 357.

[2] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 201.

[3] Ibidem; Magnani R. M., Vite de’ santi beati venerabili e servi di Dio della Città di Faenza, Faenza, Archi Impressor Vescovile Camerale e del S. Ufficio, 1741, pag. 357.

[4] Ibidem.

[5] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 201; Fortes A., Las misiones del Carmelo Teresiano, 1584-1799: documentos del Archivio General de Roma, Institutum Historicum Teresianum, Roma, 2001, pag. 436.

[6] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 201.

[7] Ibidem.

[8] Magnani R. M., Vite de’ santi beati venerabili e servi di Dio della Città di Faenza, Faenza, Archi Impressor Vescovile Camerale e del S. Ufficio, 1741, pag. 358.

[9] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 201.

[10] Magnani R. M., Vite de’ santi beati venerabili e servi di Dio della Città di Faenza, Faenza, Archi Impressor Vescovile Camerale e del S. Ufficio, 1741, pag. 358. Essendo il Provinciale in India come Visitatore, governò in sua vece P. Fra Lorenzo di Sant’Abbondio, I Definitore, cfr. Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, 1980, pag. 10.

[11] Magnani R. M., Vite de’ santi beati venerabili e servi di Dio della Città di Faenza, Faenza, Archi Impressor Vescovile Camerale e del S. Ufficio, 1741, pag. 358.

[12] Vitali Giulio, Provincia Lombarda dei Carmelitani Scalzi. Cenni storici, Milano, 1980, pag. 10.

[13] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 201.

[14] Magnani R. M., Vite de’ santi beati venerabili e servi di Dio della Città di Faenza, Faenza, Archi Impressor Vescovile Camerale e del S. Ufficio, 1741, pag. 358.

[15] “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 201; Magnani R. M., Vite de’ santi beati venerabili e servi di Dio della Città di Faenza, Faenza, Archi Impressor Vescovile Camerale e del S. Ufficio, 1741, pag. 359.

P. Fra Brocardo della B. V. Maria del Monte Carmelo (Brocardus a S. Maria de M. Carmelo) OCD

Geronimo Carcano nacque circa il 1620 in Milano[1].

Emise la professione religiosa il 2 settembre 1635 presso SS. Carlo e Teresa in Milano[2].

Sacerdote professo della Congregazione d’Italia dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi nella Provincia Lombarda[3].

Inviato il 6 maggio 1646 alla Missione di Siria in Tripoli[4]; catturato il 27 maggio 1646 dai pirati e condotto in Algeria[5]; liberato, tornò nel 1656 in Provinciam[6].

Morì l’8 gennaio 1698 presso Santa Maria del Monte Carmelo in Concesa all’età di settantotto anni[7].


[1] Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940) , Roma, Apud Curiam Generalitiam, 1940, pag. 88; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 94.

[2] Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940) , Roma, Apud Curiam Generalitiam, 1940, pag. 88; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 94.

[3] Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940) , Roma, Apud Curiam Generalitiam, 1940, pag. 88.

[4] Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940) , Roma, Apud Curiam Generalitiam, 1940, pag. 88; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 94.

[5] Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940) , Roma, Apud Curiam Generalitiam, 1940, pag. 88; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 94.

[6] Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940) , Roma, Apud Curiam Generalitiam, 1940, pag. 88; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 94.

[7] Ambrosius a Sancta Teresia, Bio-biliographia missionaria Ordinis Carmelitarum Discalceatorum (1584-1940) , Roma, Apud Curiam Generalitiam, 1940, pag. 88; “Analecta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum”, voll. 17-18 (1942), pag. 94.